Di Stefano Lesti – Così dice in verità e ci insegna nostro Signore Gesù Cristo: “Non fare ad altri ciò che non vorresti subire tu stesso”; ma anche aggiunge: “Fai del bene gratuito, ama sempre e dona al tuo prossimo tutto ciò che tu stesso vorresti ricevere dalla vita e dal tuo vicino e lontano”; e poi ci indica anche come si fa: “Combatti la Buona battaglia e vinci il male con armi di bene”.

Io che santo certo non sono nella prossima vita voglio fare lo psicologo e farmi pagare in giustizia tanto oro quanto valgano le mie parole frutto di lacrime e passione trasformate in perle e gioielli per abbellire l’anima e lo spirito di questo mondo oggi sconvolto dalla barbarie al potere.

In questa vita infatti sono in qualche modo obbligato a fare ciò che per divina Misericordia io per primo ho ricevuto nel fuoco e nel pianto e poi nella consolazione ai tempi in cui tanto tempo fa dopo essere rimasto a terra ferito una volta su tutte a morte, una non simbolica ma concreta mano trafitta -sebbene non fisica- si prese cura di me.

Se io stesso nonostante tante delusioni e disillusioni della vita e dell’amore in passato amo ancora e di nuovo, debbo confessarlo, è soltanto perché il Signore stesso mi ama di amore divino, un Signore che per quanto mi riguarda razionalmente è risorto veramente, e mi ha amato per primo facendosi crocifiggere anche per le mie colpe, ottenendo per me il perdono dal Padre santo, Dio benedetto e onnipotente, che poi ha tramutato il mio in un nuovo cuore, il Suo, che so battere in me.

Sopratutto quando riesco a perdonare gli impenitenti, o almeno ci provo sempre e costantemente, sopratutto verso i miei diciamo ‘nemici’. Se tuttavia mi è dato di fare ciò che viene rigettato da noi umani, è unicamente perché il Signore mi ha perdonato e non solo.

Mi ha vieppiù insegnato con l’ausilio, la guida della Sua parola nella Sacra Bibbia e la luce della sapienza e carità della Santa Chiesa di Roma sia la potenza vivificante e salvifica della sua misericordia che è prova d’amore eterno, che la veridicità e la concreta attendibilità della sua vita, morte passione e resurrezione per mezzo della quale io stesso sono resuscitato un tempo dal mondo dei morti, ossia dalle tenebre di cui il mondo, sopratutto quello attuale, è palesemente caduto vittima.
Un tempo, all’inizio di questo rapporto di tipo confidenziale non conoscevo nè il fine ultimo e il percorso per conseguirlo, nè tantomeno cosa avrei dovuto fare di questo tesoro caduto su di me, talmente grande, immenso da dover essere da me necessariamente prima custodito e poi condiviso.
A cos’altro servirebbe accendere una lampada se non per illuminare? Cosa avrei dovuto fare io di mio per contribuire a mantenere acceso quel primo barlume di luce che pur non appartenendomi mi pervade e brucia nel petto?
All’epoca non sapevo quale fosse la mia parte nel disegno divino durante questo corso della terrena battaglia tra il Bene e il male predestinato a perdere e a scomparire un giorno per l’eternità, e ancora oggi non saprei.
Tuttavia oggi stesso mi è concesso di parlare di queste cose e in questa sede di testimoniare e annunciare nella mia umana debolezza e condizione la salvezza promessa da Dio a tutti gli uomini di buona volontà e questo è già di per sè un segno inequivocabile e razionale che quanto affermo in merito alla resurrezione del Signore mio sia ampiamente provato, quanto altrettanto ampiamente dimostrato di fatto.
Senza contare la grazia ulteriore che si aggiunge dal momento che possa farlo senza incorrere in persecuzioni, processi e quanto di brutto sia capitato e stia succedendo ai cristiani che sparsi nel mondo vengono oggi osteggiati, spesso uccisi e in ogni modo crudele e ingiusto impediti nel loro diritto di professare il Cristo risorto e pacifico che come al tempo che fu davanti agli apostoli ci chiede costantemente di amarci gli uni e gli altri e di amare Dio, l’unico vero Dio, al di sopra di ogni cosa.
Se hai ancora qualche dubbio è di certo un bene e buon segno: l’importante è cercare la verità sempre senza appiattirsi e ripiegarsi nelle proprie visioni sapendo che queste siano limitate dalle proprie esperienze di vita che diverse per ciascuno ad ognuno insegnano o meno qualcosa lungo il cammino verso la vita eterna che non un politicante o un giornalista o io e nessun’altro ti preannunciano, ma la parola stessa di Dio che soltanto ti ricordo o dico per la prima volta che nel Vangelo si è prima compiuta e poi, rinnovata dal Santo Spirito Paraclito mandato da Cristo salito in cielo è stata nuovamente annunciata al mondo intero sia di ieri che di oggi e di sempre; una parola che come sta scritto rimarrà valida e attiva “fino al suo completo compimento”.
Quale AUGURIO migliore alle MAMME che oggi festeggiamo di una parola di conforto e sostegno durante la Buona battaglia che sono chiamate ad affrontare ogni santo giorno?
Una parola di salvezza che per quanto ho vissuto e imparato io so essere razionalmente vera e concreta.
SL

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