Di Stefano Lesti – Nel mondo globalizzato voluto da quelli che ora possiamo serenamente chiamare geni del male siamo tutti legati da un filo comune che non ci tiene uniti, ma al contrario ci sta evidentemente dividendo e stritolando come fanno le anaconde con le prede e l’edera con tutte le altre piante da lei destinate a soccombere.
Al contrario degli slogan e degli intenti sbandierati al popolino dai politicanti e dai professoroni che con le loro bugie e strumentalizzazioni si sono arricchiti sulle spalle di tutti noi oggi siamo in guerra e in lite tutti contro tutti.
Bel risultato, bel progresso..
Le nostre singole vite e il nostro comune futuro dipendono di questi tempi dalle scelte di veri e propri pericoli pubblici della politica che sono stati un po’ tutti eletti più meno democraticamente -così come fu anche Hitler- da uno e più popoli di presuntuosi e ingenui che li ha votati pensando seriamente, anzi, illudendosi di essere capaci di intendere e di volere sia il proprio che il benessere del proprio Paese.
Sopratutto in un Paese a me caro, al quale sono personalmente legato e a cui voglio bene, che un tempo progressista e all’avanguardia oggi viene offeso e ridicolizzato quotidianamente davanti al mondo intero, che percosso e attonito se ne sta silente, sofferente e impotente di fronte al suo amaro declino che ci coinvolge tutti quanti in ogni luogo del pianeta.
Un pianeta sconvolto e avvolto dalla tenebra in cui la pace, la sovranità nazionale e sopratutto la libera convivenza tra popoli, religioni e culture diverse è messa volutamente oggi in grave difficoltà da scelte mirate tendenti alla separazione, al fomentare odio e legittimare una cultura fondata su violenza e sopraffazione, sul profitto in barba a ogni diritto e il commercio di armi.
Altro che il terrorismo di quattro ignoranti, finanziati e armati ancora non abbiamo capito nemmeno da chi.
A fatica si erano raggiunti un tempo in Medioriente e di recente in diverse aree calde del mondo, vedi le due Coree, degli equilibri, che sebbene delicati e precari -quanto spesso forzati e imposti con la forza- avevano resistito, almeno fino a quando un popolo estraneato dalla realtà e alienato dal resto del mondo dalla politica e da mass media spesso gravemente irresponsabili ha consegnato le chiavi degli ordigni atomici a una persona che i suoi stessi collaboratori più stretti hanno criticato non sotto tortura ma assumendosene ogni responsabilità, giudicandolo ancor peggio “del tutto inadatto” all’alto compito dovuto dal ruolo che ricopre sensa capacità, abusando a mio avviso delle nostre intelligenze, attanagliando vieppiù le nostre coscienze che trepidano di fronte a cotanta umana prepotenza.
Quanto a noi non ci resta che pregare e supplicare il Signore affinchè benedica l’America e la liberi presto da ogni male.
SL
Immagine: Nonciclopedia-Fandom