Una lunga intervista video ad Aurelio De Laurentiis, ad opera di Carlo Alvino, è stata pubblicata sui profili social della Ssc Napoli.
“Sono molto contento di aver avuto la VAR, mi ha fatto capire moltissime cose: credo che sia una verifica matematica ed ineluttabile, ma la leverei dalle mani degli arbitri nella sala di regia la farei visionare a de/tecnici che non hanno niente a che vedere con il campionato.
Devono esaminare solo cosa accade in campo. Per due volte a testa, aumentando l’eccitazione in campo, dovremmo dare ai due allenatori la possibilità di chiamare in campo l’aiuto della moviola se non interviene”.
“Napoli penalizzato dal VAR? Potremmo sicuramente vantare qualche punto di vantaggio, sei? Otto?, se la VAR fosse stata applicata in maniera diligente. Manca qualche penalty a sfavore di qualche squadra, la classifica potrebbe esserci maggiormente a favore”.
“Io credo che gli arbitri non debbano avere una componente politica e non debbano appartenere alla FIGC. Devono essere assunti e pagati dalla LEGA, scelti tra i nazionali ed internazionali con un decalogo di regole da sottoscrivere.
Fossero in errore per più di una volta, dovrebbero essere esclusi per tre anni. lo credo che prima di sbagliare faremmo dei passi avanti: ciò che è successo in Europa a me dispiace, ma dietro al calcio ci sono mille interessi economici e ci sono sponsor e televisioni Cosa sarebbe stata più importante?
Una partita tra la Roma ed il Bayern oppure una partita tra Spagna ed Inghilterra? Sono le due massime nazioni a livello di fatturato, calcisticamente tra le più viste nel mondo. Davanti ad un match da 1,2 miliardi di persone, una vista da due miliardi porta nelle casse della UEFA di più.
Quando la UEFA chiamerà gli sponsor per la prossima Champions, magari li troverà più facilmente visti i numeri raggiunti con questa finale.
Se ci fosse stato il VAR, la Roma sarebbe andata ai supplementari hanno fatto una partita esemplare, erano dei gladiatori Dispiace perchè con due rigori si sarebbe andati ai supplementari invece adesso rimane il dubbio. Il Bayern poverino, di fronte a quel manone con un penalty grosso come una casa, è tornato a casa”.
A proposito di Maurizio Sarri “Io non l’ho voluto assillare, anzi sono rispettoso del suo ruolo che per scaramanzia non sono nemmeno più andato allo stadio.
Non voglio agire psicologicamente sulla sua forza o fragilità: tutti gli uomini hanno un asset di forza ed un asset di fragilità che si combinano, nei momenti di stanchezza, dopo un campionato energico in cui siamo stati in testa a lungo e Io saremmo ancora se la VAR ci avesse dato giustizia, non me la sento di andare da Sarri e bussargli sulla spalla avendolo già fatto più volte nel recente passato.
Non ha problemi con me, se poi non si dovesse arrivare ad una chiarificazione della sua idea del futuro, visto che ritengo il Napoli una società forte creata da zero ed ora invidiata da tutti nel mondo con 35 milioni di tifosi: chi vorrà scatenarsi ed eccitarsi con me è il benvenuto, chi non ha voglia ce ne faremo una ragione.
E’ successo con Higuain, me lo sarei tenuto volentieri ed ho imparato la lezione che le clausole debbano valere solo per l’estero: però senza di lui siamo andati bene, tutto qui.
L’unica cosa che mi rimprovero io, non Sarri, è di non avergli soffiato troppo nelle orecchie sull’importanza dell’Europa: avrei dovuto insistere.
A me della Coppa Italia non interessa nulla, è un impiccio ma magari al presidente del CONI può dispiacere: fino a che non ridurremo le squadre, giocheremo troppo. Sembra che la competizione più importante non sia lo scudetto, ogni tanto sia la Coppa Italia oppure l’amichevole internazionale all’interno della quale un giocatore può farsi male.
Sarri è a casa sua, se gli sta stretta e a noi sembra spaziosa allora accoglieremo qualcun altro”.
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Fonte: http://www.napolitoday.it/sport/ssc-napoli/de-laurentiis-intervista-fine-stagione-2018.html
Immagine: La Repubblica