Di Stefano Lesti – Secondo l’ultimo dossier Istat relativo ai dati del 2016 pesano in Italia povertà e ritardo del Sud mentre il dato complessivo nazionale ci porta a superare del 4,6% in tal senso la media Ue.
Questi ultimi sono dati che smentiscono le chiacchiere dei politici e ci mettono una volta tanto tutti d’accordo. Numeri che evidenziano sia i termini del nostro ritardo in ambito europeo, che relativi alla forbice a livello territoriale tra Centro-Nord e Mezzogiorno, (rispettivamente 70,2% e 47,7%), con buona pace di chi prometteva il rilancio del Paese e del Sud, e di chi tra gli italiani aveva creduto veramente che qualcuno volesse occuparsene sul serio.
I numeri attestano che il 12,1% degli italiani vive in condizioni di grave deprivazione, (11,5% nel 2015), e che oltre un quarto risiede in Sicilia e Campania, (26,1% e 25,9%).
Al di là delle analisi e riflessioni sulla bontà o meno delle politiche varate dai governi fino ad allora e in seguito, così come dei bei proclami e dei comodi e populisti farò, unitamente alle promesse elettorali mai realizzate o comunque non completamente – specialmente quelle che erano le più attese dagli italiani- la statistica Istat dimostra scientificamente che nulla di buono o comunque proteso al progresso è stato fatto.
Il dato che destabilizza di più, ma solo gli ingenui e i creduloni, è che resta forte anche lo squilibrio di genere: 72,3% di occupati uomini, a fronte del 52,5% delle donne.
Va da sè che sia d’uopo non tanto esprimere giudizi che sono ovvi, ma vieppiù porgersi qualche domanda, come ad esempio:
perchè quegli stessi politici e governi che fino a oggi hanno chiaramente fallito sono ancora tollerati dalla gente?
Perchè si continuano a proporre di essere votati ciurlando di presunti cambiamenti e soluzioni che con tutta evidenza non sono riusciti nè a disporre nè ad attuare fino a oggi?
Che popolo è quello composto da elettori che piuttosto di analizzare la realtà dei fatti affidandosi ai dati matematici, preferisce affidarsi come facciamo noi telerincoglioniti ai politicanti e ai professionisti dell’imbroglio per poi andare a votare come sempre male?
Ma sopratutto, mi chiedo cosa stiano facendo le donne italiane per ottenere e veder realizzati quei diritti che continuano ad attendere senza -come vediamo ogni giorno- ottenere un minimo di risultati promessi da una parte che fa della cialtronaggine la propria azione, e sperati dall’altra da chi subisce e peggio ancora continua a farsi prendere in giro?
Pensate forse amiche mie che sia sufficiente andare in piazza facendovi essenzialmente strumentalizzare da chi nonostante i buoni intenti propagandati non fa altro che sfruttarvi per l’ennesima volta? Perchè lo fate ragazze? Perchè sorelle mie ancora glielo permettete? Ma cosa aspettate ad aprire gli occhi e a ottenere concreto e fattivo rispetto?
Quale altro popolo di pazzi continuerebbe su questa strada desertica e senza via uscita senza reagire in maniera critica e propositiva cominciando dall’esigere di vedere al governo degli statisti, e non dei dilettanti allo sbaraglio, dei menefreghisti o dei corrotti che millantano sistematicamente presunte quanto improbabilissime verginità?
Chiudo con il dato sull’aspettattiva di vita che attesta che la nostra sia tra le più alte d’Europa, pur registrando un anno in meno al Sud. Verrebbe da dire che col futuro che ci si prospetta innanzi data l’imbellità generale di politicanti, governi e di un popolo sempre più confuso, depresso e impaurito, reso egoista e qualunquista al midollo dai mass media, sarà per noi di oggi, di domani e dopodomani proprio una vita di merd..!
SL