Di Fulvia Quinci – LIVERPOOL – ROMA: una festa dello sport che si è trasformata in tragedia. Può, una partita di calcio, essere motivo di violenze? Lo sport dovrebbe essere condivisione di una passione, in questo caso l’amore per il calcio, invece troppo spesso diviene teatro di gravi aggressioni dove ci “scappa il morto”.
Lo sport insegna il confronto leale e rispettoso, non insegna di certo l’odio e la violenza gratuita. Purtoppo in taluni gruppi di ultras il vero e profondo messaggio che vuole dare lo sport non è contemplato. Chi si nasconde fra i cosidetti ultras? Elementi violenti di per se, personalità leader che usano il calcio per sfogare una rabbia che cova in loro per motivi piu disparati?
Persone aggressive, con zero autocontrollo, in genere di bassa cultura, spesso politicizzate, altrettanto più spesso delinquenti, che sanno esprimersi solo attraverso la violenza? Ci sono dei gruppi cosi bene organizzati, che somigliano molto a quelli della cosidetta criminalità organizzata: uno che comanda, che ha la leadership su tutti gli altri riconosciuta da un dato gruppo, e che li incita allo scontro violento e feroce, anche attraverso armi o oggetti atti a fare male.
Andiamo a vedere una partita di calcio che dovrebbe essere uno svago, un momento di relax per tutti, per riunire la famiglia o gli amici e invece con questi elementi diventa guerriglia sanguinosa dove si teme di portare figli piccoli. Credo che bisognerebbe che tutti gli sportivi ed i tifosi del calcio, quelli veri e genuini che lo praticano e lo seguono, facciano uno sforzo per associarsi a loro volta per dare al mondo del calcio un messaggio positivo, isolando i violenti ed i guerrafondai.
Il calcio deve tornare ad essere sport di massa, uno sport per tutti dove si esprimano valori quali la lealta’ ed il rispetto per se stessi e l’avversario.
Andare a vedere la partita deve tornare ad essere qualcosa di gioioso e rassicurante, non si può pensare di andare li e di non poter fare ritorno a casa, pena la morte lenta già in atto della passione per questo giuoco che un tempo era il più bello del mondo e ora non lo è più.
Ma che messaggio diamo ai nostri bambini che vogliono praticare questo sport? “Spaccagli le gambe”? NO, non lo trovo né utile né educativo, tantomeno costruttivo, ma pericoloso per l’intera società civile italiana. State ben attenti cari genitori a non veicolare tali meschini messaggi!
Portiamo i nostri bambini a fare la loro partita la domenica, ma soltanto perchè lo sport fa bene, sopratutto quando e se si fa nel pieno rispetto delle regole e degli avversari. Fa bene al fisico, al cuore ed alla mente, addirittura fondamentale per imparare ad armarsi di grinta perchè dopo una partita persa di certo ce ne sarà una vinta e poi un’altra persa e così via nell’alternarsi della vita.
CALCIO DEVE ESSERE BENESSERE
CALCIO DEVE ESSERE AGGREGAZIONE
CALCIO DEVE ESSERE ADRENALINA
CALCIO DEVE ESSERE DINAMISMO
CALCIO DEVE ESSERE GIOIA
CALCIO DEVE ESSERE ENERGIA POSITIVA
CALCIO DEVE ESSERE VOGLIA di VINCERE RISPETTANDO LE REGOLE
CALCIO NON DEVE ESSERE GUERRA
F.Q.
Fonte fotografia: Rai uno

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