Di Stefano Lesti – Quando da giovanissimo studente sentivo parlare di salotti culturali, sognavo un giorno di entrare in uno di questi per dire anche io la mia e farla ben sentire lontano.

Poi, ho maturato una coscienza che col tempo mi ha portato a combattere con armi democratiche contro le ingiustizie in vari ruoli della società civile, compreso un quadriennio tra il ’93 e il ’97, in cui ebbi l’onore e l’onere di fare l’amministratore pubblico in un municipio caldo, infuocato direi, di Roma mia.

Dopo il 1997 e la mia uscita polemica dalla politica elettiva, mi sono dedicato al giornalismo e all’editoria, poi tra il 2012 e il ’15 sono tornato per un po a darmi da fare in politica ma come semplice cittadino, salvo poi tornare definitivamente a vita privata per dedicarmi ormai evoluto all’arte e allo sport, linguaggi universali protesi alla pace, al dialogo e all’interscambio virtuoso di conoscenze e competenze.

I salotti culturali che mi affascinavano da ragazzino, tuttavia, non mi hanno mai accolto. Mi dicevano: tu non hai una laurea, dove vuoi andare? E io rispondevo: “Ma dove andrete voi continuando così?”

Meglio per me l’emarginazione fiera, meglio il movimento della staticità, la strada e il buon combattimento con armi di bene, che l’appiattimento e l’opulenza vana della conoscenza fine a sè stessa, dell’estetica sterile della conoscenza; meglio scrivere su Facebook per farsi leggere che struggersi e lamentarsi perchè conventicole editoriali e pseudo culturali preferiscono pubblicare libri spesso stupidi, quanto scritti da gente che, al contrario di fungere da esempio migliorativo da emulare, rappresenta il peggio della società oggi incivile, ineducata e maleducata come non mai.

Pensavo, meglio per la mia evoluzione di guerriero del libero pensiero e per il mio Paese mettere in circolo idee e pensieri di controcultura, piuttosto che piegarmi a un sistema che tra gli altri danni letali ha appiattito la cultura moderna, distrutto la libera impresa e editoria, oltre ad aver provocato col crollo delle vendite dei libri il conseguente aumento della media di ignoranza e pregiudizio, che sono la madre di ogni populismo e demagogia in questo Paese calpesto.

oi, un illuminato, GIUSEPPE SESTO, editore di Sport12.it, concorde con me sulla necessità di battersi per mettere in moto una sorta di movimento culturale per non restare a subire in silenzio, ha dato vita prima a un giornale come questo, che si distingue anche per una informazione formativa, poi a un salotto di idee in movimento: L’angolo di Ciceruacchio, in cui si parla di cose serie con sale in zucca e sopratutto cuore e stomaco pulsanti.

Uno spazio che per merito di voi gentili lettori, sopratutto donne, loro vogliono sapere e comprendere, si sa che leggano e siano più sensibili di noi uomini, sta conquistando di giorno in giorno meriti e successi sul campo.

Un’agorà in cui hanno trovato degno spazio riflessioni e le cose che racconto a modo mio, dopo trent’anni più uno di esperienze umane, professionali e spirituali che mi hanno insegnato a vivere, pensare e agire cooperando per il progresso e per la pace che, priva di conoscenza e cultura, non si potrà mai realizzare, sopratutto in tempi oscuri e maligni come l’attuale e quello che ci si prospetta innanzi.

Non sono un letterato, nemmeno mi sento intellettuale, sono solo un manovale, un umile scriba che ogni tanto azzecca qualche congiuntivo, e so bene che senza lettori e contributi in termini di idee, identità e cultura, sono come quei sepolcri imbiancati dei salotti culturali che si parlano addosso, pertanto seguici, scrivici, muoviti partecipando anche tu con le tue idee e i tuoi pensieri.

Del resto è dal dialogo e il confronto che nascono i movimenti culturali capaci di colorare il mondo. O no?

 

SPORT12.IT <http://sport12.it/> , siamo piccoli ma insieme a te, a tutti voi, cresceremo, eccome se cresceremo, e più cresceremo e maggiormente ci faremo sentire. Eccome se ci faremo sentire!

 

STEFANO LESTI

 

fonte foto : wikipedia.org

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