di Stefano Lesti –
Quando all’interno di una società umana le donne emergono la stessa società evolve e va incontro al progresso mentre al contrario involve, si autoannienta e col tempo perisce. Se fossi una donna mi prenderei i miei diritti e se non mi venissero riconosciuti ricorrerei ai tribunali in ogni occasione. Non vorrei vedere più in Parlamento le Boldrini e le Carfagna con i loro ridicoli nastrini rossi e braccialetti ma leggi nuove, serie e concrete per cambiare le cose.
Se fossi una donna con potere politico e mediatico non accetterei di farmi prendere in giro io per prima sentendomi chiamare sindaca, ministra, pastora e altre simili cazzate esteriori ma darei il mio contributo per non continuare a subire sopruso alcuno sopratutto dalle istituzioni e dai media contro i quali mi ribellerei in forza di proposte.
Non andrei a fare la marionetta nelle piazze facendomi strumentalizzare da altre donne che se ne fottono dei diritti e del sacrificio di tante sorelle che hanno combattuto e sono morte per me.
Se fossi una donna giovane cambierei il mondo da sola ma io sono io e sono solo un uomo.
Altro che Otto Marzo di questa ceppa: le donne sono creature sacre seconde in natura, nell’ordine di Dio, soltanto agli angeli, pretendano innanzitutto rispetto e diritti dunque dalle altre donne impegnate nelle istituzioni in primis, ottengano da esse stesse rispetto e considerazione e per ottenerlo fin da bambine in ogni luogo e occasione imparino fin’anche a combattere ma sopratutto a stare dalla parte di chi comanda e non di chi subisce per cambiare e raddrizzare questo mondo stravolto e sottosopra.
Forza e coraggio ragazze, tutto si può fare, basta volerlo e non fermarsi mai! Sapevatelo su Rieducational Channel.
Stefano Lesti