Di Stefano Lesti – Tutti quanti sia in tivvù che nei giornali sportivi più noti dicono a ragione che bisogna sottolineare i valori dello sport, ma noi notiamo che in realtà siano poi in pochi a essere coerenti con ciò che proclamano in ogni occasione.

Sopratutto nella grande informazione, si continua ad esempio a dare più spazio al gossip, mentre nel nostro ambito specifico al calcio, dove l’interesse per le grandi squadre calcistiche del nord prevale sulle gesta atletiche, spesso eroiche, di Napoli, Roma e sopratutto della SS Lazio.

La Lazio è una squadra facente parte integrante di una società inserita a sua volta in un contesto pluri-disciplinare con ben centodiciotto anni di storia e di gloria alle spalle, che nel silenzio pressocchè assoluto della grande informazione sta onorando da decenni il calcio e in generale tutti gli sport in crisi di valori umani.

Una società sportiva pulita e vitale che va avanti gagliardamente in campionato e in coppa europea pur essendo continuamente sopposta a una sorta di tradizionale ostracismo da parte di chi, con tutta e storica evidenza, mal digerisce da sempre in Europa lo sviluppo e la crescita del calcio italiano, e in patria, delle società sportive del centro sud a tutti i livelli e in tutte le discipline.

Altro che Italia unita, siamo divisi anche in ambito sportivo. Poichè questo fatto oggettivo è palese da anni, perchè non lo sentiamo dire? Perchè da parte dei media non dirlo, non scriverlo e non gridarlo a squaciagola affinchè tutti ascoltino e comincino finalmente a fare qualcosa?

Noi non aspettiamo miracoli o la manna dal cielo, queste cose servono a risolvere ben altri problemi di questo pianeta oggi sconvolto, ma ci chiediamo le ragioni per cui tutto ciò possa avvenire nonostante le esigenze morali e etiche di cui il nostro povero Paese e non solo lo sport e il calcio avrebbero bisogno per provare a rialzare la testa dopo aver preso ampiamente coscienza di ciò che ci abbia portati al degradante stato attuale di cose.

Facciamo bene a denunciare le ipocrisie, i controsensi e le contraddizioni del nostro sistema odierno di informazione? Oppure facciamo male? Non è questo il punto. Il punto è chiedersi tutti quanti insieme dove vogliamo andare.

di Stefano Lesti

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