Gonfiore e sete addio: da oggi il piatto simbolo del nostro Paese si mangia anche di sera con la farina di qualità

Forse il piatto più famoso e irrinunciabile per qualsiasi italiano: alzi la mano chi non ama la pizza e non ne mangia almeno una alla settimana! Tuttavia, soprattutto per chi non è più giovanissimo, mangiare la pizza alla sera può risultare di difficile digestione perché si avverte una sensazione di gonfiore e talvolta di sete continua tanto da doversi alzare di notte. La colpa? Della farina troppo raffinata o di qualità non ottimale. Scopriamo dunque su quali ingredienti puntare perconcederci il lusso di una bella e gustosa margherita.

Dalle prime feste quando siamo piccini alle uscite con gli amici o per guardare in santa pace la partita, la pizza ci accompagna per tutta la vita. Tra i primi alimenti che caratterizzano la cultura mediterranea, la pizza trova oggi una nuova allure e un posto d’onore nella nostra alimentazione, non solo perché affonda le radici nella nostra tradizione, ma soprattutto perché gustosa e salutare.
Tuttavia l’utilizzo della farina 0 o 00 può diventare un problema in quanto a seconda della raffinazione può dare origine a disturbi a livello intestinale e gastrico.
Ecco dunque come orientarsi per non dover rinunciare a uno dei piaceri della vita.

Un buon inzio: gli ingredienti per la pasta della pizza non sono poi tanti: farina, acqua, sale, lievito. Occorre quindi puntare l’attenzione sulla farina che per contribuire a migliorare la qualità dell’impasto deve contenere tutte le parti del chicco di grano, non essere quindi completamente raffinata come quella che tutti i mulini producono per soddisfare la richiesta del mercato. La farina 00 non contiene né semola, nè crusca, ma solo amido e poche proteine. E siccome l’amido si trasforma in zucchero, la farina 00 provoca un aumento della glicemia, con tutte le conseguenze del caso. La farina è un alimento vivo, quindi deve essere stabile e pulita: meglio optare per farine integrali che non subiscono processi di raffinazione. La farina integrale regala sazietà e regolarizza l’intestino, grazie alla buona quantità di fibre che contiene. La nostra pancia ringrazia.

Occhio ai pesticidi: perchè la farina sia di ottima qualità deve essere priva di pesticidi. E’ necessario quindi che dal chicco vengano eliminate le sostanze nocive utilizzate per la coltivazione e, in particolar modo, anche le micotossine. Le micotossine si generano naturalmente all’interno del chicco come protezione dall’umidità nelle fasi di coltivazione e stoccaggio, e per noi sono quasi un veleno. Queste sostanze nelle farine industriali sono pressochè inesistenti, perché i chicchi con micotossine vengono eliminati prima della molitura, ma possono invece essere presenti nelle macinature artigianali. Pizzaioli avvisati….

Pizzaioli, a vouz! per una pizza a prova di digestione non serve soltanto produrre farina di buona qualità, ma occorre che anche i pizzaioli si abituino a utilizzarla. Se invece desideriamo cimentarci nella preparazione della pizza nel nostro forno domestico ricordiamo di accertarci della differenza tra i vari tipi di farina. Per ottenere poi una super pizza, è d’obbligo utilizzare ingredienti top: l’olio deve essere extra vergine di oliva, con il suo prezioso contributo di polifenoli, non deve mancare la passata di pomodoro, fonte di vitamine e sali minerali, e poi la mozzarella, che contribuisce al giusto apporto di grassi e  proteine. Un mix di gusto a cui è veramente impossibile resistere!

 

fonte foto e notizia : http://www.tgcom24.mediaset.it/

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