Eʼ la certezza dellʼazienda di Mark Zuckerberg “data la portata e la raffinatezza dellʼattività che abbiamo visto”. La Commissione europea chiede spiegazioni e gli utenti a rischio salgono a due miliardi
Le novità da lunedì 9 aprile – Un gesto per dimostrare la volontà di fare chiarezza sulla questione dei dati. Ma non è la sola novità prevista. Sempre da lunedì 9 aprile in cima al flusso di notizie di tutti gli utenti apparirà un link tramite il quale sarà possibile sapere quali sono le applicazioni che utilizziamo e le informazioni condivise “per colpa” di queste applicazioni in modo che “gli utenti possano rimuovere le app che non vogliono più”. “Riteniamo che queste modifiche consentiranno di proteggere meglio le informazioni delle persone. Sappiamo di avere più lavoro da fare”, conclude Schroepfer. Nello specifico dell’Italia, la piattaforma ha calcolato che gli iscritti coinvolti sono 214.134, su un totale di 31 milioni di utenti.
Facebook ammette: “Tutti gli utenti a rischio” – La società di Zuckerberg ha rivelato che il numero di utenti coinvolti nel Datagate in tutto il mondo è pari a 87 milioni, ma secondo quando riporta Bloomberg, Facebook avrebbe ammesso che in realtà gli iscritti i cui dati potrebbero essere stati rubati e utilizzati da Cambridge Analytica sarebbero ben 2 miliardi, ovvero il totale degli utenti del social. Proprio per questo la possibilità di inserire numero di telefono o indirizzo email nella barra di ricerca per cercare altre persone è stata disattivata. Strumento che ha permesso alla società di consulenza di appropriarsi dei dati.
Ue: “Utilizzo dei dati? Inaccettabile” – Mentre Facebook cerca di trovare una soluzione a quanto accaduto, sono diverse le azioni intraprese a difesa degli utenti, sia in Italia sia a livello europeo. “La Commissione europea indagherà sul caso dei dati personali condivisi da Facebook, che consideriamo inaccettabile”, dichiara un portavoce dell’esecutivo europeo. “I dati confermano infatti checittadini europei sono stati coinvolti”, ha aggiunto la stessa fonte, precisando che la commissaria Ue Jourova “ha scritto a Facebook chiedendo ulteriori spiegazioni” e “Facebook ha già detto di essere disponibile”.
Codacons avvia class action – Dopo aver saputo il numero di utenti italiani coinvolti nel Datagate, il Codacons ha deciso invece di avviare una azione collettiva negli Stati Uniti contro il noto social network, per conto degli utenti danneggiati. L’associazione a difesa dei consumatori fa sapere che l’obiettivo della class actionè quello di far ottenere agli utenti il giusto risarcimento dei danni subiti legati a eventuali utilizzi illeciti di dati sensibili e alla violazione delle norme sulla privacy. In ultimo sono intervenuti i Garanti europei che la prossima settimana, a Bruxelles, discuteranno la proposta avanzata dall’Autorità italiana di estendere il mandato della task force, costituita a suo tempo per il caso Facebook – Whatsapp, anche alla vicenda Cambridge Analytica.
fonte notizia : http://www.tgcom24.mediaset.it/