I rimaneggiati Celtics superano in casa i Raptors grazie ai 24 punti di Marcus Morris, poi espulso nel finale. Ai canadesi non bastano i 32 di DeMar DeRozan a evitare la quarta sconfitta nelle ultime sette. Boston adesso è a due gare di distanza, con uno scontro diretto ancora da giocare
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Gli infortuni, l’assenza di Kyrie Irving e la stanchezza. Tutti fattori riconducibili alla stessa causa: il roster dei Celtics è più corto, più rattoppato rispetto a quello profondo e pieno di alternative che coach Casey è riuscito a creare negli anni a Toronto. Questo fa la differenza non tanto in un singolo scontro diretto, ma in una stagione intera, in cui i canadesi sono riusciti a prendere il largo in testa alla Eastern Conference. Almeno fino a un paio di settimane fa, prima del crollo di queste ultime gare e del pesante ko di questa notte al TD Garden che rimette in discussione la leadership a Est dei Raptors. Boston infatti porta a casa un successo pesantissimo grazie alla difesa a zona, una trappola per l’attacco dei canadesi che nell’ultima metà di quarto ha iniziato a girare a vuoto contro l’ennesima trovata di coach Stevens. L’allenatore dei Celtics fa di necessità virtù, si arrangia come può e si gode la quarta gara consecutiva oltre quota 20 punti da parte di Marcus Morris. Il fratello gemello di Markieff è poi protagonista anche nel finale, quando a pochi secondi dalla sirena e con la partita ormai in ghiaccio si becca in rapida successione due tecnici, senza riuscire a concludere il suo viaggio in lunetta e dando anche una pacca sul sedere all’arbitro prima di andare via che potrebbe costargli molto cara (nel senso letterale del termine). Alla sirena finale sono 24 punti per Jayson Tatum e 21 con sette assist di Terry Rozier, entrambi convincenti a differenza di un Jaylen Brown affaticato e in parte in difficoltà dopo il ritorno dall’infortunio. Dall’altra parte invece ai canadesi non bastano i 32 punti realizzati da DeMar DeRozan (che tira 12/14 da due punti, ma 0/5 dall’arco) in una gara da 8/35 dalla lunga distanza di squadra che ha messo in evidenza alcune delle lacune dei Raptors. Una di quelle sfruttare alla perfezione da coach Stevens, il vero All-Star in casa Celtics, che adesso puntano a ricucire definitivamente lo strappo nei prossimi giorni. Toronto infatti dovrà vedersela con i Cavaliers, mentre i Celtics sono dovranno battere i Bucks. Poi nuovamente una contro l’altra: con due vittorie (e la sconfitta dei Raptors con Cleveland) Boston può ritornare in testa e riprendersi il fattore campo. Non un’impresa da poco, visto tutto quello che è successo al roster bianco-verde.
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