Care amiche e amici, oggi vi porterò vicino Roma al nord della città S.Oreste, paese alle pendici del Monte Soratte in posizione strategica e dominante la valle del Tevere. Sul versante sud del Soratte a poca distanza dal centro del paese si trova il bunker militare, un sito ricco di storia e molto interessante da visitare.
Dobbiamo tornare indietro nel tempo per raccontare la storia di questo posto che possiamo dividere in tre grandi periodi: bellico, post bellico e guerra fredda.
PERIODO BELLICO
La nascita di questo sito risale al 1937 quando, per volere di Mussolini, vennero iniziati i lavori di scavo di questo bunker posto in un luogo perfetto geograficamente strategico perché il monte aveva una visione a 360° sulla valle ed alla giusta distanza da Roma.
Il progetto originario prevedeva una lunghezza di 14 km e gli scavi vennero portati avanti dal Genio militare italiano con più di mille operai provenienti principalmente dal Friuli. In circa due anni e mezzo vennero create gallerie, scavando nella roccia calcarea del monte, per circa 4,2 km.
La visita di Mussolini nel 1940 bloccò gli scavi a questo punto ed il luogo diventò una città sotterranea che servì per accogliere personalità, documenti ed opere anche se venne presentata al popolo come una fabbrica d’armi dell’impresa Breda denominata “Le officine protette del Duce”.
Dopo l’8 settembre 1943 si installò per dieci mesi il Comando supremo del Sud Europa l’Oberkommando der Wehrmacht, sotto la guida del generale Kesserling, il quartier generale nazista da cui partivano le direttive per le operazioni belliche.
Nel maggio del 1943 il luogo subì vari attacchi: avvelenamento dell’acqua potabile ed un massiccio bombardamento da parte dell’US Air Force che partendo da Foggia sganciò le bombe a grappolo provocando vasti incendi ma “solo” 90 morti sui 980 soldati presenti e l’incendio delle sole gallerie esterne.
Il quartiere rimase operativo fino alla presa di Roma del 4/6/1944 e su ordine di Kesserling prima di abbandonare il sito vennero distrutti tutti i documenti e murate le gallerie nel tentativo di far sparire ogni traccia.
Ma gli alleati trovarono in una galleria murata alcune mappe dei quartieri generali nemici e fu per loro di grande aiuto, oltre a descrivere una città sotterranea completa di ogni servizio seppur incendiata e minata dai tedeschi in fuga.
Sempre al periodo bellico fa riferimento la storia secondo cui nel Monte Soratte sia stato seppellito il tesoro d’oro della Banca d’Italia, trafugato dai tedeschi e consistente in 72 ton. di lingotti. Ma nonostante tutte le ricerche effettuate anche da parte dello Stato italiano che investì ca. 70 milioni di lire per questa operazione di recupero, dell’oro non si hanno tracce.
DOPOGUERRA
Dopo il periodo bellico il sito ha conosciuto altre realtà.
Dal 1952 al 1962 le gallerie furono utilizzate dall’Esercito Italiano come deposito polveriera per l’artiglieria sotto la guardia dei Granatieri di Sardegna. Ma per ovviare all’umidità e per la realizzazione di un altro progetto il deposito venne trasferito altrove.
GUERRA FREDDA
L’altro progetto di cui sopra è quello realizzato dal 1967 in poi fino al 1972. Su impulso dell’Alleanza Atlantica, avendo verificato la resistenza dell’ipogeo ai vari attacchi subiti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri vincolò una parte della struttura per la realizzazione di un rifugio antiatomico per poter ospitare in caso di attacco un numero limitato di persone, circa 100, con alti compiti di governo tra cui il Presidente della Repubblica.
Venne per questo trasformato circa 1 km di galleria nella parte più profonda della montagna. La tecnologia utilizzata era talmente evolute che ottenne una menzione nei quaderni dell’AIEA ed ancora oggi è all’avanguardia.
OGGI
Dal 2001 in poi il comune di Sant’Oreste ha riacquistato il sito provvedendo al recupero dell’area e oggi potete visitarlo secondo il progetto il “Percorso della Memoria” grazie all’impegno dell’Associazione Il Bunker di Soratte.
Non vi svelo altro per non togliervi la curiosità di andarci. La visita dura circa due ore ed ha un costo di 10€ ed ha giorni stabiliti di ingresso come da calendario presente sul sito.
(Per l’immagine si ringrazia ilgranaiodelpavone.it)