Con queste belle giornate se non potete/volete andare fuori città, cosa c’è di più piacevole di una bella passeggiata nel verde?
Se posso vi consiglio Villa Pamphili, a due passi dal Gianicolo, che con i suoi 184 ettari di estensione è il più grande parco della città.
Residenza di campagna della famiglia Pamphili, ingrandita nel tempo dalle continue acquisizioni di terreni, che solo sotto il pontificato di Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili) ha assunto l’aspetto di una ricca residenza di campagna.
E’ possibile ancora vedere la divisione in tre aree della tenuta: la pars urbana (giardini e ville), la pars fructuaria (la pineta) e la pars rustica (la tenuta agricola). ‘ anche presente un corso d’acqua che finisce in un piccolo lago ove al centro è presente un piccolo isolotto a forma ellittica.
Numerose parti della villa conservano testimonianze dell’epoca romana e medioevale come le strutture dell’acquedotto Traiano Paolo, strutture funerarie di età romana, il Casale di Giovio.
L’edificio più antico della villa sorto lungo la via Aurelia Antica è conosciuto come “Villa Vecchia” ed esisteva già nel 1630 quando la tenuta venne acquistata da Panfilo Pamphilj . Tra il 1644 e il 1652, sotto il pontificato di Innocenzo X Pamphilj, il “Cardinal nepote” Camillo Pamphili fece edificare il Casino del Bel Respiro ad opera degli architetti Algardi e Grimaldi (il complesso della “Villa Nuova”). Nel ‘700 vengono apportati nuovi elementi anche alla “pars fructuaria” e, tra la metà dello stesso secolo e gli inizi dell’800, Francesco Bettini realizza un “Orto Agronomico” nella parte di Villa Vecchia. Nel 1856 il Principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj acquistò Villa Corsini a Porta San Pancrazio, che rappresentò l’ultimo grande ampliamento della Villa.
Nel 1849 la villa fu teatro di una delle più cruente battaglie per la difesa della “Repubblica Romana”: le truppe francesi della Seconda Repubblica il 2 giugno occuparono villa Corsini, allora alla periferia ovest di Roma, il 3 giugno 1849 le truppe garibaldine tentarono invano di riconquistarla, durante uno degli assalti morì il colonnello Angelo Masina e fu ferito a morte Goffredo Mameli dalle truppe francesi.
La villa rimase di proprietà della famiglia Doria Pamphilj fino ai primi decenni del Novecento. A partire dal 1939, il Comune di Roma dette inizio ad una serie di espropri, culminati nelle due aperture al pubblico del parco: nel 1965 fu resa accessibile la parte occidentale della Villa, mentre nel 1971 fu definitivamente acquisito il settore orientale del parco, aperto al pubblico il 22 maggio. L’intera Villa è oggi di proprietà del Comune di Roma, fatta eccezione per la cappella funeraria opera di Odoardo Collamarini di proprietà della famiglia Doria-Pamphilj e per il Casino del Bel Respiro, acquisito nel 1967 dal Demanio dello Stato ed attualmente sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ in corso di studio il progetto di riunificazione del parco, idealmente avviato con la costruzione del ponte pedonale su Via Leone XIII, mediante l’interramento della via Olimpica.
Se accedete alla Villa dall’ingresso di San Pancrazio scendendo nel giardino dopo un po’ sulla destra vi troverete una scalinata che costeggia il Casino del Bel Respiro e potrete ammirare il bellissimo giardino segreto.
Il Casino del Bel Respiro, detto anche dell’Algardi dal nome dell’architetto-scultore bolognese che ha curato la realizzazione a partire dal 1644.
Fu realizzato lungo la via Aurelia Antica a fianco alle arcate dell’acquedotto e nacque come fastosa residenza nobiliare di campagna dei principi Pamphilj. I giardini, realizzati nel 600, mantengono attualmente lo stesso disegno risalente al 700 quando il giardino fu ridisegnato a contorni curvi, secondo la moda francese. Le bianche facciate del Casino sono riccamente decorate da rilievi, fregi e statue.
La planimetria della villa è di ispirazione palladiana: il salone centrale ha doppia altezza ed è decorato, entro le nicchie, da quattro sculture risalenti al XVII secolo e da alcuni sovra-porte dipinti da Paolo Anesi. Le due sale laterali hanno semplici decorazioni in stucco sulle volte, mentre la sala, con vista sul giardino segreto, riporta sulla volta un pregevole affresco riquadrato da modanature architettoniche.
Al piano inferiore si trovano un vestibolo e una sala rotonda, con magnifici stucchi sulla volta e sculture classiche alle pareti che si apre su 2 importanti gallerie: quella dei costumi romani decorata nella volta con raffinati stucchi e quella di Ercole.
Attraverso il vestibolo, si accede al giardino segreto, decorato da siepi sempreverdi che, ricordano nella forma i simbolo araldici dei Pamphilj (la colomba e il giglio), al centro del giardino, vi è la fontana di Venere e sui lati più corti le 2 peschiere, dentro una delle quali è insolitamente presente un esemplare di cipresso calvo.
Il Casino dell’Algardi può essere visitato solo su prenotazione un sabato al mese dalle ore 9 alle 11, da ottobre a giugno. Le visite, sempre gratuite, hanno una durata di un’ora e si svolgono con la presenza di una guida.
Buona passeggiata.

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